È ormai chiaro ai clinici che l’attuale coronavirus SARS-CoV2 causa della COVID-19 predilige attecchire in pazienti che possiedono deficits organici di base. Altra caratteristica di questo ceppo virale è sfruttare l’abbassamento delle difese immunitarie conseguente alla presenza di patologie come diabete complicato, grave cardiopatia, broncopatia cronica ostruttiva, trapianto di organo e neoplasie. E a proposito di sistema immunitario, non si deve dimenticare della grossa fetta di pazienti della sanità pubblica che sono affetti da malattie autoimmuni come sclerosi multipla, artrite reumatoide, malattia di Sjogren e così via. Questo è il motivo per cui oggi la COVID-19 Global Rheumatology Alliance ha lanciato un registro internazionale per aiutare a raccogliere dati che verranno utilizzati per guidare i clinici reumatologi e gli operatori sanitari mentre valutano e curano i pazienti affetti da malattia reumatica che sono o possono essere infettati dalla SARS-CoV2 virus. In questi pazienti, regolarmente trattati con agenti immunosoppressori o modulatori della malattia (DMARDs), il rischio di contrarre infezioni à sensibilmente più elevato degli altri individui.
In base a questo principio, i reumatologi temono che a causa della corrente pandemia, tale tipologia di pazienti possa diventare un facile bersaglio del coronavirus. Il registro valuterà anche il rischio di infezione nei pazienti in terapia immunosoppressiva. Attualmente, ci sono pochissimi dati sugli esiti tra pazienti con malattie reumatiche e pazienti trattati con farmaci reumatologici che contraggono COVID-19. Questo registro internazionale sicuro, non identificato, curerà e diffonderà i risultati dei casi presentati per colmare queste lacune di conoscenza. La COVID-19 Global Rheumatology Alliance chiede ai medici di utilizzare il registro per segnalare tutti i casi di COVID-19 nei pazienti reumatologici, compresi quelli con sintomi lievi o assenti. Si prevede che il modulo per la segnalazione del caso richiederà da 5 a 10 minuti per essere completato e non sono richieste informazioni sanitarie protette. Il registro ha ricevuto l’approvazione accelerata dall’International Review Board dell’Università di California a San Francisco, e tutte le informazioni pertinenti relative ai casi presentati verranno utilizzate per fornire aggiornamenti alla comunità globale di reumatologia su rheum-covid.org
I principali obiettivi del registro includono:
- Comprensione dei risultati dei pazienti con condizioni reumatiche che sviluppano COVID-19 e influenza delle loro comorbilità e farmaci sui loro risultati.
- Comprensione dell’influenza dei farmaci reumatici, come l’idrossiclorochina, sugli esiti dei pazienti che sviluppano COVID-19.
- Revisioni sistematiche della letteratura attualmente disponibile in merito alle condizioni e ai farmaci reumatici nei pazienti che sviluppano COVID-19 e aggiornandoli frequentemente mentre la pandemia è ancora attiva a livello globale.
- Esplorare l’esperienza del paziente reumatologico durante la pandemia di COVID-19.
Paul Sufka, MD, reumatologo clinico al St. Paul Hospital, Minnesota e membro del comitato direttivo del gruppo, ha dichiarato: “La COVID-19 Global Rheumatology Alliance ha riconosciuto che i pazienti con malattie reumatiche sono spesso trattati con farmaci immunosoppressori, che possono influenzare il rischio di contrarre COVID-19 o influenzare la gravità della malattia. Abbiamo anche riconosciuto che una serie di farmaci comunemente usati dai reumatologi, come l’idrossiclorochina, sono stati discussi come potenziali trattamenti di COVID-19, nonostante la mancanza di prove scientifiche per il loro uso nelle infezioni virali. In definitiva, abbiamo ritenuto che la creazione di un registro mondiale fosse il modo migliore per contribuire con informazioni affidabili e basate su prove e risorse disperatamente necessarie in queste discussioni in rapida evoluzione”.
- A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.
Pubblicazioni scientifiche
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